Il 15 aprile sarà la Prima Giornata Nazionale del Made In Italy
12 Aprile 2024 - Suitex
È ufficiale, la prima giornata nazionale dedicata al Made in Italy sarà celebrata in Italia il 15 aprile, in occasione dell’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci (15 aprile 1452).
L’obiettivo è continuare a promuovere l’eccellenza italiana, riconoscerne l’assoluta grandezza raggiunta nel corso degli anni e sensibilizzare le nuove generazioni a preservare il grande operato artigianale che ha saputo distinguersi in tutto il mondo, scrivendo una pagina indelebile di storia del nostro Paese.
La dicitura del marchio Made in Italy nasce a partire dagli anni ’80, per indicare la specializzazione internazionale del sistema produttivo italiano nei settori principalmente manifatturieri, con lo scopo di preservare i prodotti di origine italiana, sinonimo di qualità e stile, da quelli falsificati. Queste caratteristiche facevano riferimento a 4 grandi settori: abbigliamento, agroalimentare, arredamento e automobili.
Dal punto di vista normativo, furono gettate le prime basi con l’accordo di Madrid del 14 aprile 1891, recepito in Italia con la legge n° 676 del 1967, con la quale si stabiliva che l’utilizzo della dicitura “made in …” sanciva l’individuazione geografica del luogo esatto di produzione, la cui verifica comportava l’originalità del prodotto. Dal 1999, numerosi enti ed associazioni hanno iniziato a promuovere il marchio Made in Italy, come l’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani, l’Associazione Nazionale e tutte le altre associazioni che fanno riferimento alle diverse aree settoriali, dal food al fashion.
Con la legge finanziaria n° 350 del 2003 si è stabilito che chiunque faccia un uso improprio della dicitura Made in Italy su prodotti non fabbricati in Italia, rischia la reclusione fino ad un anno.
Dopo 6 anni, nel 2009, è stata emanata una legge a tutela del Made in Italy, con il decreto n° 135 del 25 settembre 2009, contenente l’art. 16 dal titolo “Made in Italy e prodotti italiani”.
Il 1 maggio 2016 è entrato in vigore il nuovo Codice Doganale dell’UE che stabilisce l’obbligo di apportare un’etichetta, che mostri il luogo di origine delle varie fasi produttive, su tutti i prodotti, così da salvaguardarne l’origine.
Oggi il marchio Made in Italy gode di un successo senza precedenti, secondo una ricerca condotta da Made-In-Country-Index (MICI) pubblicata da Forbes il 27 marzo 2017, questo marchio è al 7° posto in scala globale da un punto di vista reputazionale; mentre è il 3° al mondo per notorietà, dopo Coca Cola e Visa, secondo una ricerca condotta da KPMG, una società di studi di mercato.
Il 2023 ha registrato un’annata particolarmente redditizia per questo marchio, ne è un esempio Provasi, azienda brianzola specializzata nel design e nella produzione di mobili e complementi d’arredo, con la sua crescita, in termini di fatturato, del 45% rispetto al 2022. Inoltre, il primo trimestre del 2024 ha registrato un fatturato superiore a 4 milioni di euro, con una crescita maggiore del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Alessandro Massa, CEO dell’azienda, ha annunciato che l’azienda prenderà parte alla prossima Milano Design Week con il progetto intitolato “The Time”, che rappresenta il secondo capitolo della trilogia che definisce i punti cardini del pensiero del brand, cioè un elogio all’eccellenza del Made in Italy.
Anche nel settore della moda ritroviamo un’esaltazione di questo marchio, basti pensare alla scelta recente, fatta dalla holding giapponese Itochu, di affidare a Pelletteria Fiorentina Montecristo (Pelfim) la licenza del brand di borse Gherardini. La ragione di tale scelta risiede nella volontà di rinnovare e rilanciare lo storico marchio, mantenendo salde le sue radici nel Made in Italy. Riccardo Braccialini, presidente di Pelfim, ha annunciato l’intento di voler avvicinare al brand le generazioni più giovani, senza però rinunciare alla qualità italiana.
La fama che ha reso il Made in Italy un marchio riconosciuto a livello globale, è stata possibile anche grazie alle meticolosità dei processi di lavorazione del prodotto, a partire dalle materie prime, ed è quello su cui hanno puntato molte aziende, come Moessmer.
Moessmer è la più antica realtà industriale situata in Val Pusteria, in Alto Adige, che si occupa, dal 1894, della lavorazione della lana a partire dalla materia prima fino ad arrivare ad un prodotto finito di alta qualità. Questa azienda affonda le proprie radici nella voglia di fornire al proprio cliente un prodotto eccellente, qualitativamente parlando, e anche attento al tema della sostenibilità.
Moessmer è un esempio di eccellenza tutta italiana che è riuscita nel tempo a guadagnarsi la fiducia di alcuni dei maggior esponenti del mondo luxury nel settore fashion come Corneliani, Prada, Etro, Brunello Cuccinelli, Armani, Dolce&Gabbana e Louis Vuitton.
Restando nel mondo del luxury fashion riguardo i processi di lavorazione delle materie prime, ricordiamo anche l’iniziativa di Armani di investire sul cotone targato Made in Italy. Nel 2023, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, Armani ha lanciato un progetto innovativo legato al tema della sostenibilità, che prevede la coltivazione di cotone secondo pratiche di agricoltura rigenerativa in Puglia. Il progetto mira a sperimentare il sistema colturale rigenerativo, che risulta essere un processo produttivo più sostenibile da un punto di vista ambientale, e capace di valorizzare il nostro territorio.
L’impegno di Armani negli anni è stato pluripremiato, solo un anno fa Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, consegnava a Giorgio Armani il Leone d’oro di vetro di Murano, un premio simbolo della gratitudine nei confronti dell’azienda per essere riuscita a trasformare l’impegno e la passione per la moda in un’azienda di successo, simbolo inconfondibile di italianità.
Secondo i dati di Confindustria Moda, il fatturato prodotto dal settore fashion italiano, nel 2023, è salito del 3,2%: un dato non irrilevante se pensiamo alla concorrenza emergente in continuo sviluppo.
La continua crescita del fashion Made in Italy a livello globale, è stata dimostrata attraverso uno studio condotto da Sace in merito all’andamento del settore nel primo semestre del 2023, che ha rilevato un aumento delle esportazioni del 5,6%: i dati dei Fashion economic trends di Cnmi-Camera nazionale della moda italiana vedono la Francia al primo posto come paese importatore di prodotti italiani, seguita da Cina e subito dopo dal Giappone.
Un orgoglio tutto italiano, posizionatosi 34esimo su 100 nella classifica Best Global Brands 2023 stilata da Interbrand, è Gucci che si conferma uno dei protagonisti assoluti del Made in Italy nel settore della moda.
Alla luce di quanto visto, il Made in Italy si guadagna di diritto la propria giornata nazionale, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy attraverso una campagna di comunicazione diffusa sulle reti Rai e sui social media del Ministero, che è stata istituita con la Legge Quadro sulla Tutela del Made in Italy (n. 206/2023).
A partire dal 15 aprile, fino al 25 aprile, ci saranno circa 300 eventi, in Italia e all’estero, che mireranno al coinvolgimento delle giovani generazioni, delle imprese e dei lavoratori.
L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Piacentini a Roma, durante la quale il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha affermato che la filosofia che si cela dietro questa giornata può essere sintetizzata in quella che è stata definita “l’Italia delle 4 I”, cioè “Identità, innovazione, istruzione e internazionalizzazione”. Il ministro Urso ha anche ribadito che la scelta di far cadere questa giornata nella data dell’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, è tutt’altro che casuale, in quanto è un personaggio italico che rappresenta il miglior connubio di arte, cultura, storia, tecnologia ed innovazione, pienamente in linea con l’idea di eccellenza che il marchio Made in Italy rappresenta. Non a caso, il logo scelto come simbolo di questa giornata è l’ ”Uomo Vitruviano”, metafora di perfezione e grandezza.
Logo Made in Italy - Fonte: Mimit
Adolfo Urso ha anche sottolineato che la sua convinta fiducia nei confronti del Made in Italy l’ha spinto, sin dagli inizi del suo mandato, a promuovere il Liceo del Made in Italy: un’iniziativa, che dovrebbe prendere piede a partire dal prossimo anno scolastico, con l’obiettivo di incentivare le nuove generazioni al mondo dell’artigianato, spesso erroneamente sottovalutato e considerato di serie B.
Il calendario degli eventi è importante, per avere la panoramica di tutte le iniziative segnaliamo il link ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Suitex International, attento osservatore e sostenitore del Made in Italy, è specializzata nell’executive search solo nel luxury, textile, fashion, design e beauty. Proprio quest’anno compie 40 anni ed ha realizzato migliaia di collaborazioni nella ricerca e selezione di manager e specialisti per la crescita e lo sviluppo alle aziende eccellenza del Made in Italy.