A lezione di innovazione da Leonardo Del Vecchio

28 June 2022 - Suitex

«Ho vissuto le bombe e la guerra, la fame e la povertà. Da tutto questo ne potremo uscire solo in due modi: con la rabbia lasciata correre per le strade, o puntando sul sacrificio e sulle sinergie di tutti per ripartire assieme. Il rischio più grande è arrendersi a problemi che sembrano troppo grandi, senza affrontarli, e alla tentazione di guardare solo a noi stessi». A più di 85 anni, Leonardo Del Vecchio parlava così della pandemia, continuando a dimostrare quanto il suo spirito continuasse ad essere permanentemente visionario. Una caratteristica, questa, che lo ha contraddistinto per tutta la sua vita. Difficoltà superate intravedendo in esse una sfida.

Milanese, orfano di padre, viene mandato dalla madre al Martinitt per poi studiare design e incisione a Brera. Ancora giovanissimo, a 23 anni, apre ad Agordo la sua prima fabbrica di produzione di minuterie metalliche. La fabbrica nel corso del tempo acquisisce notorietà, fino a trasformarsi nel 1971 in Luxottica, specializzata in assemblaggio di montature di occhiali conto terzi e prodotti finiti. La prima rivoluzione è la visione di saper donare stile, eleganza e qualità agli occhiali. Parte qui la trasformazione dell’occhiale da strumento correttivo a accessorio di moda. Il gruppo piano piano cresce e alla fine degli anni 90 viene quotato in borsa.

Il marchio RayBan viene rilevato nel 1999 e successivamente anche l’americana Oakley.

La crescita, esponenziale, continua fino al 2021, dove Luxottica, ormai unitasi al gruppo francese Essilor, raggiunge un mirabile fatturato di 21,4 miliardi.

L’innovazione tecnologica è sempre stato il punto di forza del gruppo come dimostrano gli accordi con le Big Tech per il lancio degli smart glasses per portare chi li indossa nella realtà aumentata. Tuttavia, la più grande innovazione per la quale verrà ricordato è quella imprenditoriale, per la quale è diventato un vero e proprio caso scuola: la capacità di riprendere in mano un’azienda di oltre 4.500 dipendenti e, dopo l’addio di Andrea Guerra, gestirla come una piccola impresa, prendendosi cura di loro e delle loro famiglie, e donando azioni per un valore di circa 9 milioni di euro, la concessione di numerosi permessi per maternità e paternità, buoni spesa, buoni libro.

Ricorderemo tutti Leonardo Del Vecchio come l’Imprenditore che spesso è andato controcorrente, ha anticipato i corsi ed ha portato visioni innovative. Per molti versi un’eccezione nel capitalismo italiano, e probabilmente anche europeo.

Ha creduto in un prodotto essenziale, come lo sono gli occhiali, ma nello stesso tempo lo ha fatto diventare voluttuario impostando tante regole che poi sono diventate la norma nel fashion system.

Ha costruito l’impero mondiale dell’occhiale avendo sempre come riferimento il punto di partenza, il piccolo laboratorio di Agordo. La fabbrica è un mondo che ruota attorno al lavoratore.

Ha creato e condiviso con tutti i lavoratori modelli di welfare quando ancora la parola era sconosciuta ai più, ed ora sono la base in tutto il mondo.

Che il suo approccio, le sue visioni, i suoi solidi principi continuino ad essere di riferimento e d’ispirazione per tutti gli imprenditori, lavoratori … e sognatori.

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