The Suitex Experience: Interning in the Fashion Industry

25 Luglio 2019 - Cristina Evangelista

Courtney studia Management and Society alla University of North Carolina negli Stati Uniti d’America. Ha fatto parte del Team Suitex per un periodo due mesi; il progetto assegnatole è stato quello di mappare il territorio americano e di individuare il ranking delle prime cento aziende del settore moda.
Day by day, le ricerche e l’indagine di Courtney sono state accompagnate in questo percorso da uno scambio continuo di informazioni su culture, tradizioni e scoperte che hanno migliorato la sua esperienza oltreoceano.

Tra un briefing di aggiornamento sul progetto e un International Lunch – mentre Courtney cercava di comprendere la differenza tra bene/buono in italiano – ci siamo resi conto che col passare delle settimane ha arricchito anche il nostro stesso Team.

Abbiamo fatto molte riflessioni sul suo progetto, il quale è stato sviluppato con cura e dettaglio, e ciò che abbiamo raggiunto è andato oltre quanto programmato. Courtney ci ha insegnato che non è l’età anagrafica a rendere una persona professionale, che ancora oggi in un settore come il nostro – in continua evoluzione – si può continuare ad avere successo in un contesto aziendale con educazione ed umiltà.
Negli anni le competenze crescono, ma è l’attitudine di ognuno a guidare il futuro delle proprie relazioni professionali.

IES Abroad, che ci ha presentato Courtney, è una fondazione che permette agli studenti di tutto il mondo di fare esperienze culturali e professionali all’estero. Abbiamo avuto la possibilità di pensare out of the box, di cambiare prospettiva.

Cosa ci ha trasmesso l’esperienza di Courtney? Uscire dalla comfort zone alimenta la motivazione nel continuare a migliorarsi in ogni ambito.

Siamo certi che la ritroveremo con una brillante carriera nel settore HR e chissà, magari come futura referente aziendale.

Good luck Courtney!

In questa breve intervista abbiamo chiesto alla studentessa di parlare della sua esperienza in Suitex.

Ecco cosa ha raccontato.

 

INTERVISTA

 

SUITEX: Descrivi in tre parole l’esperienza in Suitex.
C.W.: Se dovessi descrivere l’esperienza in Suitex in tre parole, sarebbero ispirazionale, motivante e open minded.

SUITEX: Quali erano le tue aspettative?
C.W.: Non avevo nessuna aspettativa in realtà. Non sapevo cosa aspettarmi e non volevo trasmettere quello che avevo imparato in America all’interno della cultura italiana, ho deciso di lasciarmi sorprendere ed è stato oltre ogni aspettativa.

SUITEX: Grazie al progetto aziendale che ti è stato assegnato, hai migliorato le tue conoscenze nel settore della moda?
C.W.: Prima non conoscevo molto, specialmente per quanto riguarda la ricerca nel settore della moda, quindi penso di aver imparato a studiare le informazioni e dettagli sulle aziende (CEO, Direttori del Personale, fatturati), e il processo necessario per assumere in azienda una persona.

SUITEX: È stato sfidante?
C.W.: Spesso la ricerca è stata impegnativa, inizialmente pensavo che le informazioni fossero più accessibili. Ma mi sono messa in gioco!

SUITEX: Quali differenze hai trovato in Italia rispetto al modello di lavoro statunitense?
C.W.: Direi che la cultura lavorativa italiana è senza dubbio più socievole mentre quella americana è quieta e decisamente individualista. La cultura italiana è più egalitaria a differenza di quella americana, più gerarchica e concentrata sulla catena di comando. Penso inoltre che la cultura italiana sia più collaborativa con l’intero team di lavoro mentre nella cultura americana ci sono tanti piccoli team rispetto a lavorare tutti ad un progetto come un grande team.

SUITEX: Qual è stata la tua parte preferita dello stage in Suitex?
C.W.: Credo che le attività organizzate da Suitex (Suitex Golf Cup, partecipazione sfilate, International lunch, affiancamento colloqui di selezione) siano state la mia parte preferita. Ovviamente mi piace lavorare in ufficio con tutti ma uscire e vedere le altre parti della cultura lavorativa di Suitex ha decisamente raggiunto il picco del mio interesse sul mondo della moda e mi ha anche permesso di conoscere i colleghi maggiormente. Sento come se durante quei momenti fossimo in grado di intraprendere ancora di più conversazioni che mi hanno permesso di conoscerli non solo come professionisti sul lavoro ma anche dal punto di vista personale.

SUITEX: In che modo ti sei sentita accolta dal team?
C.W.: Ero decisamente nervosa all’inizio perché non parlavo la lingua italiana, quindi non sapevo come le barriere linguistiche avrebbero influito. Sento che una delle cose più significative è che tutti hanno provato a parlare inglese coinvolgendomi nelle loro conversazioni. Anche se la conversazione era in italiano, qualcuno traduceva per me quello di cui si stava parlando, ho apprezzato molto questo aspetto perché mi ha permesso di cogliere l’impegno di tutti di lavorare con me, nonostante le mie difficoltà con la lingua.

SUITEX: Qual è stato il tuo contributo in azienda?
C.W.: Penso di aver fornito informazioni sulle aziende di moda in America. Penso che Suitex voglia continuare ad espandersi nel settore e credo di aver fornito gli strumenti necessari per questo progetto.

SUITEX: Cosa hai imparato in questo periodo di stage?
C.W.: Grazie a questo stage ho imparato ad uscire dalla mia comfort zone ed essere aperta alle nuove esperienze. Questa è stata la mia prima volta in Europa e in particolare in Italia, essere in un contesto nuovo e totalmente diverso mi rendeva inevitabilmente tesa; fare questo stage e lavorare in un contesto internazionale mi ha permesso di coltivare un interesse sempre maggiore per questo tipo di realtà lavorative. Nonostante la tensione, far parte di Suitex ha migliorato la mia esperienza e mi ha motivato nel perseguire gli obiettivi della mia carriera professionale.

ENGLISH VERSION HERE

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